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CAUSA E EFFETTI……………….

CAUSA E EFFETTI……………….

 

Probabilmente nessuna sostanza chimica produce sull’uomo più avvelenamenti cronici dell’alcol etilico. Per lungo tempo, tuttavia, si sono sottovalutati i danni di questa sostanza sull’organismo. Scrittori e poeti, in ogni tempo e luogo, ne hanno viceversa illustrato i pregi. Louis Pasteur, il grande biologo vissuto nel secolo scorso, ha scritto che il vino è “la più sana e la più igienica di tutte le bevande” (anche dell’acqua o dei succhi di frutta?). Celebre è anche la frase: “Chi beve birra campa cent’anni e chi beve vino non muore mai” (e invece si muore, e spesso dopo essersi ammalati).

In effetti il vino ha un potere eccitante sui centri nervosi e anche un potere energetico perché un grammo di alcol metabolizzato libera circa 7 kcal. Un litro di vino di 10° produce quindi 700 kcal, più di un bel piatto di spaghetti conditi con il ragù. E proprio da qui nasce l’equivoco dell’alcol come alimento che può essere metabolizzato dall’organismo al pari di un qualsiasi altro nutrimento energetico. L’alcol invece è una sostanza voluttuaria con effetti tossici su tutti gli organi interni a cominciare dal fegato per proseguire con le arterie, i reni, lo stomaco e il cervello. Anche per questi motivi il vino non è certo la bevanda più consigliata da dietologi e medici. L’alcol, a differenza degli altri alimenti, viene immediatamente bruciato e quindi non si accumula; questo è il motivo per il quale molti bevitori ingrassano: la combustione dell’alcol fa infatti risparmiare le altre sostanze introdotte con gli alimenti (carboidrati, proteine e grassi) che vengono immagazzinate come materiali di riserva.

Piccole dosi di alcol (per esempio un bicchiere di vino a pasto), nelle persone adulte e non sofferenti di malattie del fegato, dello stomaco o dell’intestino, potrebbe anche avere effetti benefici perché il vino accresce la secrezione dei succhi gastrici e quindi stimola l’appetito e facilita la digestione. Inoltre riscalda l’organismo, eccita il sistema nervoso e risveglia la fantasia. Questo non significa che è necessario assumere bevande alcoliche e, se si può farne a meno, è tanto di guadagnato per la salute e per l’equilibrio psico-fisico; in ogni caso per i giovani l’alcol è superfluo. I giovani non hanno certo bisogno del vino per eccitare il sistema nervoso o risvegliare la fantasia perché l’eccitamento nervoso è già una caratteristica della loro età e la digestione, se si tratta di ragazzi sani, avviene regolarmente senza bisogno di stimoli esterni. D’altronde se il giovane non è sano non sarà certo il vino a migliorare la situazione.

E’ grave che ogni tanto qualcuno esalti le proprietà benefiche del vino chiamando in appoggio la scienza. Ultimamente sui giornali è comparsa la notizia che il vino sarebbe diventato addirittura un farmaco solo perché una società privata americana, legata ad una grossa azienda vinicola, ha scoperto che nelle bucce dell’uva vi sono delle sostanze (i polifenoli) che avrebbero la capacità di fluidificare il sangue e di conseguenza prevenire le malattie cardiovascolari e perfino il cancro. Da questa scoperta si è passati direttamente ad invitare la gente a bere vino, soprattutto quello rosso, senza avvertire che, insieme ai polifenoli anticolesterolo, nel vino c’è anche l’alcol i cui effetti non sono altrettanto curativi. Per fare marketing si diventa dottori e quanto altro, ma il consumatore deve essere consapevole di quello che assume, pertanto dubitare sempre delle lusinghe di una azienda .

L’assunzione di dosi abbondanti di vino e più in generale di bevande alcoliche dà, come primo risultato, l’ubriachezza che rende l’uomo incosciente, ripugnante, ridicolo e talora pericoloso per il prossimo e per sé stesso. Questi effetti sono la conseguenza del fatto che una volta ingerito, l’alcol non segue il percorso degli altri cibi che vengono lentamente metabolizzati, ma, giunto allo stomaco, passa rapidamente, attraverso le pareti gastriche e del duodeno, nel sangue che lo trasporta al fegato dove viene bruciato. A differenza degli altri alimenti energetici (zuccheri e grassi) che vengono metabolizzati in tutte le cellule del corpo, l’alcol subisce le trasformazioni solo nel fegato il quale tuttavia non ne può ossidare (in altre parole, “smaltire”) più di 7 grammi all’ora. La parte eccedente rimane nel sangue che lo porta in circolo per raggiungere il cervello, i reni, i capillari e tutte le altre parti del corpo.

Oltre ad alterare in modo significativo l’umore e il comportamento, l’alcol esercita diversi altri effetti sull’organismo agendo ad esempio sui nervi vasodilatatori della pelle. Come conseguenza della vasodilatazione periferica il sangue fluisce soprattutto al viso che si arrossa provocando le tipiche vampate di calore. Questa cosa, apparentemente insignificante, può essere causa di morte. Le morti avvengono perché l’autoregolazione della temperatura corporea è alterata dall’alcol ingerito che provoca la dilatazione dei capillari cutanei con conseguente forte aumento della dispersione termica.

L’alcol inoltre, come è noto, causa l’indurimento delle arterie, quindi arteriosclerosi precoce la quale a sua volta provoca gravi disturbi cardiaci e morti per infarto. Ma l’organo più direttamente interessato è il fegato dove l’alcol giunge ancora carico di tutte le sue potenzialità nocive. I danni sono di varia entità a seconda dell’età e della quantità di alcol ingerita e può giungere fino alla cirrosi epatica, una malattia mortale.

L’alcol soprattutto se bevuto a digiuno, provoca l’infiammazione del rivestimento interno dello stomaco generando bruciori accompagnati da ulcere superficiali. Esso produce anche la dissoluzione dei grassi e quindi priva l’organismo della riserva energetica più importante, di conseguenza il forte bevitore smagrisce se trascura di nutrirsi adeguatamente (cosa peraltro molto frequente). L’alcol fa coagulare il sangue nei capillari e il fenomeno riguarda particolarmente il naso che diventa di colore paonazzo e bernoccoluto (naso da Barbera). Ha anche l’effetto di aumentare la quantità di urina eliminata (oltre a quanto prevedibile in base alla quantità di liquido ingerito) perché viene inibita la produzione della vasopressina, l’ormone antidiuretico che stimola i reni a riassorbire più acqua e riportarla in circolo. Per questo motivo i forti bevitori sono spesso disidratati con conseguente lingua arida e sete intensa.

I danni peggiori e più preoccupanti dell’alcol sono quelli che si osservano sul sistema nervoso centrale su cui la sostanza ha effetto depressivo. Assunto in quantità moderata l’alcol procura un senso di rilassatezza e di fiducia che può aiutare la persona timida a socializzare più facilmente. Tuttavia la sensazione di un maggior benessere fisico e mentale è illusoria in quanto alcune prove hanno dimostrato che anche un basso livello di alcol nel sangue rallenta le reazioni. Quantità maggiori riducono la capacità di concentrazione e di giudizio, e poiché contemporaneamente aumenta la fiducia in sé stessi, la combinazione di questi elementi, alla guida di un mezzo, può avere conseguenze tragiche. In forti dosi l’alcol ha un effetto simile a quello di un anestetico.

Una prolungata e abbondante assunzione di bevande alcoliche produce la perdita della memoria, irritabilità, allucinazioni, tremito delle membra e tendenza al suicidio. L’alcol ha un effetto inibitore anche sull’attività sessuale e se un alcolizzato riesce ancora ad avere figli trasmette loro una ben triste eredità. I figli degli alcolizzati, se riescono a sopravvivere, sono spesso epilettici e conservano la tendenza al bere. Gli effetti dell’alcol sul comportamento sessuale sono stati riassunti in modo efficace da William Shakespeare: “Provoca il desiderio, ma compromette la prestazione”.

Tutta via l’alcol bevuto con moderazione e accompagnata sempre da un pasto rientra nel norma e poi essere salutare. Non dimentichiamo che per bere anche solo un bicchiere il soggetto non deve avere problemi di salute grave. Si parla molto degli effetti negativi delle sigarette, delle droghe, dell’alimentazione ma si parla poco o niente degli effetti dell’alcol che purtroppo in questi ultimi anni sta aumentando soprattutto nei giovani, abbiamo il dovere d’informare, per una giusta consumazione e di qualità.

 

CACCIA AL SENTORE: COME SMALTIRE L’OLIO UTILIZZATO IN CUCINA……

COME SMALTIRE L’OLIO UTILIZZATO IN CUCINA……

L’olio grande Re della cucina insostituibile , quando facciamo le fritture oppure quando usiamo ingredienti sotto olio dove lo buttiamo? Quello che usiamo a crudo, ci pensa l’organismo al smaltirlo, quello cotto purtroppo dobbiamo farlo noi, esiste la cattiva abitudine di buttarlo nel lavandino.

Solo un dato per capire l’entità del problema: in Italia ogni anno si consumano circa 1,4 tonnellate di oli vegetali, suddivise abbastanza equamente tra olio d’oliva e oli di semi vari. L’olio finisce nelle rete fognaria, inquinando i depuratori e provocando gravi danni , se arriva su un specchio d’acqua superficiale si crea una pellicola che non permette l’ossigenazione mettendo in pericolo la flora e la fauna.
L’operazione da fare e’ molto semplice, mettere in un recipiente ( vetro con tappo) l’olio utilizzato andare a l’isola ecologica più vicina alla tua zona e consegnarlo a l’operatore, oppure in alcune città vicino a i cassonetti esistono dei punti di raccolte per l’olio, non dimenticare di scrivere sul contenitore da buttare una etichetta con la scritta “olio da smaltire” mai dare per scontato che tutti capiscono cosa c’è all’interno. Da piccola mia madre aveva messo della varecchina in una bottiglia di vetro senza scritta, bevi una bella sorsata del prodotto non era vino e neanche sugo di frutta…..scherzo a parte meglio scrivere sempre.

Il riciclo
E poi che succede? Tramite processi di trattamento e riciclo, dall’olio si ottengono svariati prodotti quali: lubrificanti vegetali per macchine agricole, biodiesel e glicerina per saponificazione. Ancora una volta riciclare significa proteggere e risparmiare!

Buona frittura.

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CACCIA AL SENTORE: Dal produttore al consumatore – alcuni indirizzi

DOLOMITI

Benvenuti da Alpe Pragas!

Nel nostro laboratorio nel cuore delle Dolomiti nascono specialità di una qualità unica, preparati con la migliore frutta e altri selezionati ingredienti. Le condizioni climatiche favorevoli per la coltivazione della frutta, una lunga esperienza nella scelta e nella lavorazione della materia prima, la percentuale di frutta straordinariamente alta del 70 %, nonché un grande amore per la cura dei dettagli trasformano le nostre composizioni in autentici piaceri culinari per intenditori. Accompagnateci in un viaggio culinario attraverso le nostre specialità, dalla coltivazione, alla raccolta e selezione dei frutti fino alla delicata lavorazione e alla realizzazione del prodotto finito, del quale, lo ammettiamo, andiamo un po’ fieri.

Stefan Gruber
con tutto il team del ALPE PRAGAS
Alpe Pragas sas
Braies di Fuori 38, 39030 Braies
Alta Pusteria – Dolomiti – Alto Adige – Italia
Tel. 0039 0474 749400 – Fax 0039 0474 749399
E-Mail: [email protected]
Part. IVA. No.: 01649060215
Iscrizione camera di commercio di Bolzano: 184418 / 199

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Abruzzo
Particolarissimi e buonissimi formaggi fatti con il latte prodotto dalle nostre pecore che pascolano nelle colline ai piedi del Gran Sasso…. le confetture fatte di tanta buona frutta ed un pizzico di fantasia… le creme di zucca, carote, cavolo, sfiziose e gustose sterilizzate con solo vapore senza aggiunta di additivi e conservanti… i biscotti rigorosamente fatti a mano come voi potrete controllare poichè uno è sicuramente diverso dall’altro… i liquori fatte con le antiche erbe che davano benefici ai nostri nonni, liquore di malva, finocchietto selvatico, genziana e altro altro ancora…….
contattandoci ai numeri 349/4518140 – 348/2538436 oppure scrivendoci una mail agli indirizzi [email protected] o [email protected]

fattoria in Abruzzo:
Maurizio vive in modo intenso la sua scelta di occuparsi della campagna ed in particolare dell’agricoltura biodinamica. Il suo progetto, che condivide insieme a Maria Josè, la sua compagna spagnola, è quello di vivere in armonia con la natura. Gioia è infatti, un centro culturale per la salvaguardia della cultura contadina e per l’alimentazione naturale, un luogo di incontro e lavoro per giovani volontari da tutto il mondo. Ampia la gamma dei prodotti che si possono acquistare, a cominciare dal formaggio di capra in numerose versioni originali, talvolta uniche. Maria Josè organizza giornate didattiche per le scuole sui seguenti temi: il mondo pastorale, i cereali e l’alimentazione naturale, il mondo delle api, il volontariato in agricoltura. Si organizzano anche corsi di Tai Chi. L’ospitalità è offerta in un casale in pietra con camere restaurate secondo i principi della bioedilizia, da dove si può scorgere lo splendido paesaggio delle alte colline della Val Fino con lo sfondo del gruppo montuoso del Gran Sasso, a pochi chilometri dall’omonimo parco nazionale.
Formaggio di capra fresco e stagionato, formaggio di capra speziati e affumicati, formaggio di capra scorzanera, ricotta di capra fresca e affumicata; miele millefiori, confetture, olio extravergine d’oliva, frutta di stagione, pane con farina integrale a pasta acida cotto a legna, vino.
Loc. Valviano, 14 CELLINO ATTANASIO 64036 TE
TELEFONI: 0861-659055 333-3450795

FAX: 0861-659055

SITO WEB: www.biomarche.com/gioia

E-MAIL: [email protected]

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Alessandria

Le Ramate
Le Rubine delle cascine le Ramate è un formaggio che ha origini antiche. I latini lo chiamavano “ruber”, rosso, per il carattaristico colore rubino velato che affiora nella stagionatura.Da qui il tradizionale nome piemontese “rubeola”. Rubine è “in purezza” 100% latte di capra, equilibrio di due mungiture – quella della sera e quella del mattino lavorato crudo: solo questo trattamento conserva integre vitamine, oligoelementi, i preziosi fermenti naturali, la ricchezza sfumata delle erbe aromatiche, il carattere del pascolo allo stato semibrado. da secoli, l e Ramate sono note per l’habitat “boschivo montano” dell’Appennino Alto Monferrato.

Arbusti di quercella, tenera betulla e castagni, piante perenni, germogli freschi ed arbuscelli secchi, balsamite, cestro, erba cipressina, erisimo, fragolina, ginestrina, peperina, cespugli di rosaspina, sambuco, roverelle, nocciolo, acacia, ginestra, camomilla, lupinella. Tra rocce ricche di cuprite, dal caratteristico colore grigio turchese del rame e l’acqua sorgiva del rio Roboaro che forma capriccioso il “Lago delle streghe”. Questa madre natura è suggestiva, forte, aspra, lancia sfide primitive. Chiede scelte estreme, inesauribile volontà giorno dopo giorno. Vuole la saggezza degli ideali, il piacere intimo di vivere la sua magica evoluzione.
Un premio d’amore infinito. Il piacere del fin gourmet. Da provare…
Le Ramate | Azienda Agricola Biologica
Produzione Formaggi di Capra
Località Ramate, 15015 Malvicino (Alessandria)
tel/fax 0144.340923 – cel 348.5804749
info@lerama

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Marche:
Dal 1959 la Macelleria Celli garantisce ai suoi clienti la sicurezza di carni di qualità, provenienti ancora oggi da animali allevati in pascoli incontaminati, selezionati e scrupolosamente controllati.

La vecchia macelleria nella quale il capostipite della famiglia, Agostino Celli, insieme alla moglie Ruffina Cinarelli, vendeva carni di bovini giunti da tutto il Montefletro, è stata sostituita dalla nuova Bottega della Carne gestita con la stessa passione di un tempo dal figlio Domenico e dalla moglie Donatella Cedrini. Al passaggio delle consegne, nel 1982, i coniugi Celli si sono posti come obiettivo principale, oltre all’innovazione degli strumenti e al mantenimento di una elevata professionalità, la valorizzazione del patrimonio genetico, storico e gastronomico del Montefeltro.

Più volte la Bottega della Carne è stata indicata dai media come esempio di gestione innovativa riguardo alla filiera del bovino, e premiata in concorsi locali e interregionali per la qualità dei suoi salumi.
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