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Emporio Sociale Modenese, nasce il primo supermercato solidale

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PORTOBELLO

EMPORIO SOCIALE MODENESE

 

Tempi duri per tutti, ogni giorno migliaia di posti di lavoro perduti, famiglie stremate, i dati sulla povertà sono spaventosi. Una nuova fascia di povertà è già diventata realtà. Il ceto medio è ormai scomparso, la Caritas non riesce più a fare fronte al quotidiano aumento di persone e famiglie intere che si presentano per un aiuto alimentare. Molti per vergogna si lasciano morire di fame e chi con grande forza di volontà riesce a superare la vergogna si presenta giornalmente nei vari centri di aiuto. Diciamolo apertamente chi di voi si sentirebbe a proprio agio o sereno presentandosi alla Parrocchia o alla Caritas per chiedere uno yoghurt, un piatto di pasta, latte o biscotti per i propri figli. Si fa perché si deve ma sarebbe decisamente più dignitoso poterlo evitare.

Le soluzioni cominciano ad apparire. Portobello è una iniziativa volta ad evitare la richiesta di carità che può risultare piuttosto umiliante favorendo una sorta di baratto.  Il proprio tempo a disposizione per lavoro di volontariato in cambio della spesa. Pagamento non più in soldi ma in lavoro. Non a caso tale iniziativa viene chiamata “Emporio sociale“. La città pilota di tale iniziativa è Modena.

Vediamo come funziona!

E’ come un supermercato, si fa la spesa ma non si paga con euro bensì con punti. I punti vengono caricati su una tessera la cui emissione e/o rinnovo viene curata e seguita dai Servizi Sociali del Comune di Modena che si incaricheranno anche di ricaricarla mensilmente. La valutazione viene fatta in base all’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente). La tessera è a tempo determinato per valutare di volta in volta le condizioni economiche della famiglia. Se le condizioni negative permangono la tessera può essere rinnovata.

Le persone che beneficiano di tale tessera punti per fare la spesa verranno coinvolte in lavori di volontariato. Quindi non parliamo più di carità ma si tratta di una sorta di lavoro retribuito con i beni invece che in denaro.

Portobello può esistere grazie alle Associazioni di volontariato ma soprattutto grazie alle donazioni private.

Chi può usufruire di tale tessera punti? I lavoratori in cassa integrazione o in mobilità, disoccupati per cessata attività dell’Azienda, lavoratori autonomi con una riduzione degli introiti di almeno un 30%, iscritti al Centro per l’Impiego dopo il 1 Gennaio 2011, famiglie con persone con handicap certificati o pensionati.

Vuoi avere ulteriori informazioni? Visita il sito ufficiale Portobello, Emporio Sociale Modenese.

Rimango nella speranza che tale progetto presto possa crescere e diffondersi in tutta Italia da nord a sud.

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Lavoro Occasionale, Voucher – il sistema dei Buoni

voucher inps

 

 

Se hai bisogno di assumere qualcuno per lavoro domestico,  un giardinere, un falegname  o una baby sitter ma solo per un giorno o due, saltuariamente o solo per un determinato periodo limitato nel tempo l‘INPS offre la possibilità di mettere in regola il lavoratore in maniera semplice  e rapida per una giornata o due o semplicemente alcune ore. Questo tipo di assunzione NON e’ a tempo determinato ma viene definito “lavoro occasionale  di tipo accessorio” e viene retribuito ad ore semplicemente acquistando dei “buoni lavoro” o anche chiamati “voucher“. Si possono acquistare presso le tabaccherie e le banche autorizzate, presso gli uffici postali o direttamente all’Inps anche via internet.

Ogni voucher costa 10 euro e retribuisce 1 ora di lavoro. Questo importo è comprensivo dei 7,50 euro destinati al lavoratore come retribuzione, i restanti euro 2,50 rimangono nelle tasche dell’Inps e dell’Inail. Riassumendo compri un voucher di 10 euro, lo dai al lavoratore che lo consegnerà agli uffici autorizzati, incasserà la sua retribuzione di euro 7,50 in contanti e saprà di avere così anche versato per l’assicurazione Inail e per la sua pensione.  Se hai necessità di più ore di lavoro potrai acquistare tanti voucher quante sono le ore che farai lavorare.

Chi può utilizzare i voucher? I committenti (chi assume il lavoratore), tutti i privati e gli enti senza lucro. Non possono utilizzare questo sistema le Aziende. I prestatori (i lavoratori), studenti, pensionati, disoccupati e i lavoratori part time.

Si può acquistare il singolo buono o blocchetti da 50 o da 20 secondo necessità. Si possono tenere a casa e attivarli solo al momento di usarli, è sufficiente una telefonata all’Inps comunicando il codice fiscale di committente e prestatore.

Se vuoi leggere i manuali di utilizzo vai alla pagina Inps dedicata Lavoro occasionale accessorio

Ulteriori informazioni presso il sito INPS

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Come diventare Promoter, consigli pratici

L’immagine sembra dirla tutta sul mestiere di promoter, o volgarmente detta promotrice. Lavoro bello magari anche divertente, si frequenta gente facoltosa, si pensa ben retribuito. E parzialmente può essere vero se scegli di fare la hostess di fiera. Devi essere bella, affascinante soprattutto, possibilmente giovane e magari disposta a spostarti. Non so se si deve anche essere disposte ad offrire extra.  Questo si riferisce alla foto.

Ma se non sei giovane, bella e affascinante difficilmente potrai venire assunta nel settore del lusso. A questo punto torniamo a quella che è la base delle promozioni, per le comuni mortali, le donne “normali“. In genere vengono fatte nelle grandi catene di distribuzione, in genere si passa per Agenzia che farà da tramite con il marchio che vuole fare promozione, in genere l’orario è di 8 ore nette in piedi, in genere non ti vengono rimborsate le spese per gli spostamenti, in genere si viene pagate pochissimo. In genere è anche molto più faticoso di quanto si possa credere. Faticoso dal punto di vista fisico perché la giornata è lunga soprattutto in piedi, faticoso perché il cliente non sempre è educato (non parlo di gentilezza) e tu dovrai trovare un sistema per farglielo notare ma sempre con un sorriso oppure dovrai ingoiare ogni giorno qualche rospetto ^_^, faticoso perché non sempre il personale dipendente è educato o gentile, potrebbe a volte capitare di trovare personale tollerante o semplicemente incarognito dalle proprie frustrazioni e potrebbe capitare che trovino in te un ottimo capro espiatorio. Sembra scatti una molla per cui una promoter per il solo fatto di non indossare la loro divisa ma un tailleur sia lì per rovinargli il lavoro o aumentare loro la mole di lavoro (mi è stato espressamente detto) oppure a volte ho avuto “sentore” di una sorta di invidia. Non sapendo che la promoter è lì per lavorare esattamente come loro ma con lo svantaggio di venire sicuramente pagata molto meno e con molto meno diritti.

Hai deciso di fare la promoter? eccoti alcuni consigli pratici!

Cerca un’Agenzia di Promozioni nella tua città, internet è un ottimo sistema per trovarne ma solo per ricavarne indirizzo e telefono. Non fidarti di contatti solo telematici.

Scegli un’Agenzia che abbia però una sede fisica, appunta nome e indirizzo e vai di persona per farti conoscere. Possibilmente recati direttamente senza contatto telefonico. L’intraprendenza è spesso apprezzata e inoltre è più facile evitare un rifiuto che via telefono risulta più facile. Presentandoti avrai almeno modo di farti vedere e di presentarti nel migliore dei modi. Provvedi di preparare un curriculum da consegnare direttamente al titolare dell’Agenzia in occasione di questo primo approccio.

Chiedi informazioni dettagliate su:

– marchi trattati,

– dove avvengono in genere le promozioni,

– orario esatto, mi raccomando chiarezza per l’orario. A me è capitato di cominciare con 9-13 e 15/19 per arrivare poi pian piano a orari impossibili. Chiedi anche per eventuali straordinari.

– informati sulle mansioni, pretendi chiarezza su questo punto. Chiedi se la Promoter dovrà provvedere solo agli omaggi o anche ai prodotti, chi deve occuparsi di riempire gli scaffali etc etc. Su questo punto rischi di partire da promotrice e trovarti a fare lo scaricatore/promotrice ^_^

– Chiedi a quanto ammonta il compenso giornaliero lordo e netto, informati sul compenso per eventuali festivi, chiedi se sono previsti eventuali rimborsi spese se il luogo di lavoro non è vicino casa tua (sembra banale ma gli spostamenti possono incidere in maniera eccessiva soprattutto se la paga è bassa). Chiedi quando si viene pagati e come. E’ necessario essere messe in regola secondo i contratti previsti dalla legge. Chi non lo fa va assolutamente evitato.

– Informati su eventuale divisa, se viene fornita dall’Agenzia o se devi procurartela. Anche questa spesa può incidere se è a carico tuo. Meglio se viene fornita dall’Agenzia o in caso contrario dovranno sicuramente accettare un tuo tailleur.

Cosa devi sapere. Il compenso varia fra le regioni e le zone d’Italia. In genere si avvicina ai 40 euro netti per le 8 ore di lavoro (a Milano arrivano a 50 euro netti). In caso di festivi è previsto un 50% in più. Attenzione, qualche marchio pretende di non pagare il festivo. Se dovrai lavorare nelle grandi catene di distribuzione è bene che tu sappia che una promotrice non può assolutamente entrare in celle frigorifere e magazzini. Se mancano prodotti per la vendita o gli omaggi dovrà essere il personale dipendente del supermercato a provvedere. Questo è importante perché in genere tutti fanno finta di non saperlo e caricano sulla promotrice mansioni che non le competono con aggravio di fatica e conseguente svilimento della qualifica di promotrice. Inoltre puoi essere vittima di piccoli incidenti che sarai portata a sottovalutare perché tieni al lavoro, perché non vuoi disturbare, non vuoi sembrare un peso etc etc col risultato che ti troverai stanca morta, avvilita, svilita e frustrata. Chi ti sta intorno percepirà questo tuo stato d’animo e se ne approfiteranno e certo non si cureranno di te.

Considerazioni. Inizialmente sembra tutto molto carino e fattibile, con l’andare del tempo però tutti i nodi verranno al pettine e comincerai a contarli, quando saranno troppi ti chiederai se continuare o mollare. Quindi è importante porre bene le basi.

Spesso si pensa che siano le Agenzie a decidere la retribuzione e in parte può essere vero, in realtà se di paga bassa si parla è perché sono le Aziende che incaricano le Agenzie a imporre un compenso basso. Dopo avere approfondito un po’ di cose mi è stato chiaro che sono le Aziende che spesso “strozzano” le Agenzie che a loro volta dovranno sottopagare o pagare molto poco, “strozzare” le promotrici.

Ricordo un servizio di striscia la notizia in cui venne gridato allo scandalo per un extra comunitario di 20 anni che doveva lavorare tutto il giorno per 40 euro (la paga media di una promotrice a qualunque età, non parlo di hostess del lusso), spesato però di panini e trasporto. Queste due ultime “comodità” in genere non vengono offerte alle promotrici. Quando troverò il servizio lo posterò. Devo dire che proprio in questa occasione cominciai ad aprire gli occhi!

Aggiornerò questo post ogni volta che mi verrà in mente qualche notizia interessante, qualche ricordo extra, qualche consiglio in più.

Hai avuto esperienza come promoter? vuoi contribuire per completare o controbattere? Ti aspetto con un commento!

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