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UN CIRCO SENZA ANIMALI: partecipa anche tu e firma la petizione LAV

Non solo circo aggiungo io, ma apriamo anche gli zoo e gli acquari. Diciamo NO alle gabbie, alla galera per gli animali, perché poi di questo si tratta. Gli animali vengono messi in galera senza colpa. Vivono tutta la vita prigionieri, sono costretti a lavorare sopportando dure condizioni di vita, addestramenti violenti, coercitivi e crudeli, sono tristi e sfruttati in nome di cosa? per fare divertire gli umani? Io non mi diverto e nemmeno la mia famiglia. Io non frequento più il circo da quando posso scegliere di non farlo, praticamente da sempre. Mio figlio è stato solo una volta al circo perché voleva rendersi conto, era piccolo anzi piccolissimo e non ha mai voluto più metterci piede. I bambini e i ragazzi sono più civili di noi adulti. Mio figlio vive benissimo senza circo. Non frequenta lo zoo e nemmeno gli acquari, vive e conosce gli animali tramite i filmati e solo animali che vivono felici nel loro habitat naturale. Forse non potrà accarezzare una tigre addormentata, triste e avvilita ma può conoscere la sua bellezza mentre corre felice nel suo ambiente.

 

Il circo può (e deve) esistere senza gli animali.
La magia dei giocolieri, dei pagliacci, degli acrobati, dei mangiatori di fuoco continuerà per sempre a stupire grandi e piccini.

W il circo, ma senza gli animali!

E allora,
non andare al circo se ci sono gli animali.
E se sei d’accordo… passa parola!

Collabora anche tu, non andare al circo dove vengono torturati gli animali, frequenta solo i circhi senza animali e soprattutto fai passa parola e firma la petizione che la LAV,  da sempre attenta ai diritti civili di tutti animali e umani e attenta all’ambiente,ha indetto sul suo sito.

PETIZIONE POPOLARE
PER UN CIRCO SENZA ANIMALI

Una petizione destinata a:

Ai Ministri dei Beni e delle Attività Culturali, dell’Ambiente, della Salute
Ai Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati

Vai sul sito PETIZIONE NAZIONALE CIRCO , fai sapere che anche tu vuoi che finisca questo orrore, compila i campi, conferma e al resto penserà la LAV.

Tu potrai contribuire anche condividendo con tutti i tuoi amici e conoscenti, sui social network e ovunque possibile.

CONTO SU DI TE!

I PRIGIONIERI SENZA COLPA DEI CIRCHI CONTANO ANCHE SU DI TE!

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Iniziano i saldi e diciamo NO al dolore! Scegliamo con rispetto e protestiamo

 

………….. che diventa rispetto per la vita, per la natura e per l’ambiente. Il nostro futuro e quello dei nostri figli dipende anche dai piccoli gesti quotidiani e delle scelte che ognuno di noi fa quotidianamente.

Da domani ed entro i prossimi 60 giorni (tutta la durata del periodo dei saldi) chiediamo la partecipazione dei consumatori per fare diventare fur-free alcune aziende individuate dalla LAV. I consumatori devono semplicemente inviare i due appelli  promossi dalla LAV ed astenersi dall’acquisto di prodotti in saldo che abbiano anche solamente un piccolo inserto in pelliccia”, dichiara Simone Pavesi, responsabile LAV campagne Pellicce

Tre gesti piccoli ma importanti:

– Acquistare e scegliere abbigliamento, accessori e cosmetici fur-free e non testati sugli animali, quindi niente pellicce, niente capi o accessori con pelliccia, ecopelle o eco pelliccia oggi sono eleganti e di alta qualità proprio come le pelli e le pellicce vere ma frutto di tecnologia e SENZA FARE SOFFRIRE NESSUNO. Cosmetici non testati sugli animali, esistono alternative e case cosmetiche (esempio Yves Rocher) vegetali, senza componenti animali e senza materie prime testate usando animali ma test in vitro e donne volontarie, e con una qualità eccellente.

– Inviare protesta Appello n° 1: BASTA PELLICCE da inviare alle Aziende che maggiormente si distinguono per crudeltà come Fix Design, Piazza Italia, Geox, Replay e Max Mara Fashion Group (proprietaria dei marchi Max Mara, Max&Co., Maxsport, Marina Rinaldi, Marella, Pennyblack, Newpenny, Persona, Iblues)

– Inviare invito a dichiararsi ufficialmente FUR FREE ad Aziende che già lo sono di fatto come ad esempio Diesel, Benetton, Fiorucci, OVS Industry e Bennet. Questo per creare una mentalità di autocoscienza nei consumatori chiedendo certificazione, scrivi anche tu Appello 2: Senza dubbio Fur Free .

Sul sito www.nonlosapevo.com potrai anche già conoscere i brand che hanno aderito e utilizzano una poilitica FUR FREE che significa “senza pelo”.

CONTO SU DI TE!

ANCHE LA LAV CONTA SU DITE!

Test Cosmetici un problema quasi risolto, informati e FIRMA ANCHE TU

Test cosmetici: sempre più a rischio stop 2013

[di M.Kuan*] Il 13 settembre la Commissione Europea ha presentato la relazione annuale sui metodi alternativi alla sperimentazione animale nel settore dei prodotti cosmetici, a Parlamento europeo e Consiglio dell’Unione, le Istituzioni che dovranno decidere le sorti finali della Direttiva 2003/15CE sui prodotti cosmetici.

In base a questa Direttiva nel 2004 è entrato in vigore il primo divieto di commercializzazione di cosmetici testati su animali, riguardante il prodotto finito poi, nel marzo del 2009 è diventato attivo il secondo passo, che prevedela quasi totale esclusione dell’uso degli animali vivi per fini sperimentali nella cosmesiRimangono, però, praticabili ancora tre test fortemente invasivi, quali: tossicità per uso ripetuto, tossicità riproduttiva e tossicocinetica (assorbimento, distribuzione, metabolismo ed escrezione della sostanza in esame). Di conseguenza in Europa vengono ancora commercializzati cosmetici testati su animali.

La fine dei test su animali, almeno in questa area della ricerca, è prevista per il 2013ma la Commissione, nella relazione recentemente presentata, indica come tale divieto non possa essere rispettato a causa della

mancanza di metodi alternativi che coprano le tre aree di sperimentazione ancora attive. La previsione di rinvio per lo stop ai test cosmetici, quindi, è di almeno altri 10 anni: ancora decine di migliaia di conigli, cavie, topi e ratti iniettati, bruciati e resi ciechi in tutto il mondo per cosmetici destinati all’Europa.

La Commissione europea sta inoltre valutando gli impatti (ambientale, benessere degli animali, economico e sociale) dell´applicazione del divieto di commercializzazione totale nel caso venga rispettata la scadenza del 2013, e sulla base di tale valutazione deciderà, entro la fine del 2011, se presentare o meno una proposta per modificare o mantenere tale scadenza.

La posizione della Commissione è intuibile da tempo: per questo la LAV ha concentrato l’attenzione sul rispetto della scadenza del 2013, dedicando le scorse giornate nazionali (Pasqua 2011) al tema e predisponendo una raccolta firme già dal gennaio del 2011.

E’ fondamentale che il Parlamento europeo faccia rispettare il divieto previsto per il 2013, anche in considerazione della chiara posizione dell’opinione pubblica a riguardo, che si è mostrata totalmente contraria all’uso di animali in questo ambito sperimentale. Considerando la posizione contraria che probabilmente presenterà la Commissione, è importante che la campagna contro i test cosmetici su animali continui ad essere supportata e diffusa al fine di influenzare la decisione finale delle Istituzioni chiamate a votare.

La raccolta firme è ancora attiva: se non l’hai già fatto, firma qui.

Negli ultimi anni sono stati molti gli sforzi economici, politici e scientifici per lo sviluppo di test sostitutivi all’uso di animali, i quali, oltre al vantaggio etico, sono anche migliori sotto il profilo scientifico e quindi anche più sicuri per i consumatori.

Sul mercato sono già disponibili più di 20.000 ingredienti cruelty-free. Da questa disponibilità e dalle richieste avanzate dai cittadini nasce lo standard internazionale “stop ai test su animali” gestito in Italia dalla LAV e controllato da ICEA, che garantisce l’eticità dell’intera filiera di produzione.
Per conoscere le aziende aderenti clicca qui.

Per approfondimenti leggi il Rapporto annuale sui test cosmetici della Commissione Europea, presentato il 13 settembre 2011.

*Michela Kuan, biologa, responsabile LAV Vivisezione e Test cosmetici

da LAV

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