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Leggere e comprendere le etichette: UOVO

CARTA IDENTITA' UOVO

 

 

Acquistare dal commerciante di fiducia è un modo sicuro per mangiare bene, acquistare dal contadino che bene conosciamo è altrettanto consigliato così come gli acquisti dal nostro supermercato di fiducia ci permettono di vivere sonni tranquilli. Ma tutti sappiamo che la truffa e l’imbroglio sono sempre in agguato così come le cronache ci hanno abituato a sequestri in blocco di merce avariata, igienicamente poco sicura, di dubbia provenienza o con etichettature insufficienti.

Fortunamente viviamo in un paese severissimo nel settore alimentare e con obblighi di etichettatura davvero impegnativi per i produttori ma che a noi consumatori permettono di avere le idee chiare.

Leggere le etichette è importante e ancora più importante è comprenderne il significato.

Iniziamo con l’uovo, un alimento semplice ma altamente nutritivo.

Importante :

– che sia fresco (acquista uova con scadenza di almeno 14 giorni);

– è bevibile entro i sette giorni dalla deposizione.

Vediamo insieme brevemente l’etichettatura stampigliata sul guscio (cominciando da sinistra, vedi esempio immagine):

A) Prima lettera (in questo caso “0”), indica il tipo di allevamento:

0 = uova da agricoltura biologica, 1=da allevamento all’aperto, 2=da allevamento a terra, 3= da allevamento in gabbie (ora è vietato e non dovrebbero più essercene o le gabbie devono rispondere a determinate misure ampie, vedi LAV). In ogni caso boicottate le uova da galline in gabbia.

DETTAGLI:

0) Uova biologiche
Cosa significa?
Accesso quotidiano all’esterno, spazio di almeno 2,5 metri quadrati per gallina, nidi, trespoli, lettiere, max 12 galline per metro quadrato al coperto, mangime biologico.

1) Uova da allevamento all’aperto 
Cosa significa?
Accesso quotidiano all’aperto, spazio di almeno 2,5 metri quadrati per gallina, nidi, trespoli, lettiere, max 12 galline per metro quadrato al coperto.

2) Uova da allevamento a terra
Cosa significa?
Allevamento a terra senza gabbie ma in capannoni chiusi senza accesso all’esterno, max 12 galline per metro quadrato, nidi, trespoli, lettiere.

3) Uova da allevamento in gabbia (vietato in Europa anche se disatteso scandalosamente dall’Italia  vedi documento Europa e, siamo in cattiva compagnia, dalla Grecia.
Cosa significa?
Le galline in gabbia non hanno davvero una vita. Se vuoi saperne di più sulle sofferenze che subiscono clicca

Vedi, stampa e distribuisci GALLINE LIBERE

 

B) Secondo marchio (in questo caso IT), indica lo stato di provenienza.

Elenco province

C) Terzo marchio (in questo caso 045) è il codice ISTAT del Comune di produzione.

D) Quarto marchio (in questo caso TO) è la provincia di produzione.

E) Quinto marchio (in questo caso 001) è il numero identificativo dell’allevamento e/o del luogo di deposizione.

Diamo importanza alle galline, rispettiamole e avremo uova gustose e nutrienti.

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TOAST AI GAMBERETTI – per uno spuntino o un antipasto sfizioso e veloce

TOAST AI GAMBERETTI

Foto solo indicativa

 

Per un antipasto semplice e veloce, perfetto per un aperitivo o una merenda sfiziosa.

Tempo 20′, facile, calorie 440

Ingredienti:

250 gr gamberetti sgusciati e cotti, maionese, pan carrè, sale, burro e pepe bianco, caviale di olive, prezzemolo e limone

Fai bollire i gamberetti oppure compra quelli già sgusciati. Tagliali a pezzettini, mescola con la maionese, sale e pepe.

Togli i bordi delle fette di pane carrè e fai dorare le fette nel burro (alternativa falle colorare nel tostapane).

Metti il composto gamberetti/maionese sulle fette e guarnisci con il caviale. Ciuffetti di prezzemolo per dare una nota di colore fresco e guarnisci con le fette di limone e una foglia di lattuga.

Lascia la fetta intera oppure tagliala a triangolini.

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IL PANE PERDUTO…………… di Roberte Pelonero

IL PANE PERDUTO…………… di Roberte Pelonero

 

Mia madre diceva sempre che buttare il pane era peccato, tutte le vere massaie non buttano mai il pane , per questo sono nate tantissime ricette anche molte popolare che a tutto oggi vengono proposte nei migliori ristorante. Questo detto antico nasceva proprio perché i nostri antenati non solo facevano il pane in casa ( un rituale prezioso) ma spesso non tutte le persone avevano la possibilità di mangiare il pane fresco, pertanto per renderlo commestibile dovevano inventarsi delle ricette che fungevano come pasto unico.  Quando ero piccola e come tutti i bambini spesso avevo la febbre, mia madre preparava il pane cotto fatto con pane raffermo , una spicchio d’aglio, olio extra-vergine d’oliva, prezzemolo e tanto buono parmigiano. Mi piacevo cosi tanto che a volte facevo finta di avere il male di pancia cosi mamma mi preparava il pane cotto… per quanto possa sembrare incredibile oggi che siamo in tempi di recessione, tanta gente non solo non mangia più pane perché ingrassa, ma lo butta senza vergogna, ho visto buste intere nella spazzatura, alcune ristoranti buttano il pane , pensate a quanti pub, panetterie che ogni giorno devono avere il pane fresco , certo non si può fare un panino con il pane raffermo al cliente, ma si può senza altro regalarlo alle associazione ONLUS per la carità loro sanno come utilizzarlo. Detto questo che mi sembrava doveroso, voglio darvi un paio di ricette fatta con pane raffermo ( comunque non più buono da mangiare in assoluto) oltre a quella del pane cotto che già ho elencato prima .

Il Panfoccacia : Serve la mollica del pane bianco ( grano duro)

Riscaldare il latte 1 litro con 3 piccole foglie di Salvia, 1 foglia di alloro, rosmarino q.b. immergere la mollica del pane circa 1 kilo ,

lasciare riposare il tempo necessario finché diventa morbida, strizzare con le mani il pane, aggiungere 300 gr di Pecorino, 300 gr di parmigiano, 4 uova e frullare il tutto finché diventa un impasto omogeneo, mettere nei piccoli stampini di alluminio che saranno stati oleati. Prima di infornare preparare un crema con un pochino di panna fresca , uova, pecorino, parmigiano, riempire i stampini non fino a l’orlo, mettere la crema sopra che formerà una crosta gustosissima. ( 180° x 40 minuti forno già caldo e ventilato) questa ricetta e’ ottima per accompagnare i salumi un aperitivo veramente non banale.

La Panzanella quando compro il pane di Lariano scuro e mi avanza allora preparo una bella panzanella, diventa in questo caso un antipasto consistente. Serve un filone che verrà svuotato dalla mollica, preparare una salsa di pomodori piccoli ma succosi, con capperi, olive nere di Gaeta, cipolline sotto aceto e mischiare la mollica con le mani cercando di amalgamare bene il tutto, alla fine aggiungere olio extra-vergine d’oliva in abbondanza e lasciare riposare almeno 1 ora prima di servilo. D’estate aggiungo anche pezzetti di mozzarella di bufala una vera delizia.

Potrei continuare con altre ricetta anche dolce ma servirebbe troppo spazio e tempo, l’idea di questa mia iniziativa e’ quella di riflettere prima di buttare il cibo, la cucina degli avanzi e’ sempre esistita, non dobbiamo dimenticare il nostro passato, la memoria serve per ricordarci chi siamo e da dove veniamo.

pane integrale, pane a i cereale , pane di grano duro, pane di polenta....insomma pane .........