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Chiamata all’azione FREEDOM MARCH 27 DICEMBRE 2009

Chiamata all’azione
Categoria: Notizie e politica
Ad un anno dai bombardamenti Israeliani su Gaza, il mondo civile ha deciso di marciare pacificamente verso una Gaza ancora sotto brutale assedio da parte di Israele.
FREEDOM MARCH 27 DICEMBRE 2009
Diverse carovane umanitarie composte da attivisti per i diritti umani, convergeranno a Rafah (punto di ingresso a Gaza dall’Egitto) tentando di forzare pacificamente il blocco.

QUESTO PROFILO SARA’ COSTANTEMENTE IMPEGNATO A SEGUIRE GLI SVILUPPI DI QUESTA IMPORTANTE INIZIATIVA IN FAVORE DI GAZA E DELLA PALESTINA

LA RIUSCITA DI QUESTA INIZIATIVA DIPENDE MOLTO DALLA DIFFUSIONE CHE NOI RIUSCIREMO A DARE ALLE INFORMAZIONI. I MEDIA NE PARLERANNO? CREDO DI NO.

I due movimenti Italiani che partecipano a questa marcia sono:

Forum Palestina
e
http://www.actionforpeace.org/

Divulghiamo di seguito la richiesta urgente di azione da parte di Forum Palestina:

“Nel primo pomeriggio di domani, il Forum Palestina incontrerà l’ambasciata egiziana in Italia. Come certamente saprete, a tutt’oggi l’Egitto non ha autorizzato l’ingresso dei volontari della Gaza Freedom March nella Striscia di Gaza, per cui è importante effettuare tutte le forme di pressione possibili. Qui sotto, trovate una bozza di lettera – che potete adattare come meglio credete – da inviare via mail a [email protected] . Se preferite telefonare, i numeri sono 0644234764, 068440191, 0684241896. I n. di fax sono 068554424 e 0685301175. Coinvolgete amici, parenti, rappresentanti istituzionali come consiglieri regionali, provinciali, comunali, insomma chi vi pare.

A
S.E. l’Ambasciatore della Repubblica Araba d’Egitto in Italia

Oggetto: Gaza Freedom March

Eccellenza,
mi rivolgo a Lei per chiederLe di informare il suo Governo che, in quanto cittadino italiano, mi auguro voglia consentire l’ingresso nella Striscia di Gaza ai miei concittadini ed a tutti i partecipanti alla Gaza Freedom March.
L’opinione pubblica del nostro Paese è profondamente turbata per l’assedio imposto ad un milione e mezzo di Palestinesi di Gaza, vittime delle continue aggressioni israeliane e di un embargo internazionale che riduce alla disperazione centinaia di migliaia di innocenti.
Ad un anno dalla criminale operazione “Piombo fuso”, alla luce del Rapporto Goldstone e della recentissima denuncia sull’utilizzo da parte di israele di armi proibite dal Diritto Internazionale, volontari da tutto il mondo si recheranno nella Striscia di Gaza per portare solidarietà.
In nome dei rapporti di amicizia e fratellanza che intercorrono fra il popolo egiziano e quello italiano, testimoniati anche dal nostro grande interesse verso il turismo nel Suo Paese, Le chiedo di trasmettere al Suo governo la mai richiesta di consentire l’accesso dei miei connazionali e di tutti i volontari della Gaza Freedom March nella Striscia di Gaza.

Distinti saluti,

Le protesi sono in viaggio per Gaza!

Dopo mesi di organizzazione e preparativi vari, ieri pomeriggio le 787 protesi chirurgico-ortopediche all’anca (che erano stoccate presso l’Associazione Medici in Africa, alla clinica chirurgica dell’ospedale San Martino di Genova) sono partite per essere consegnate all’ospedale Al Awda di Gaza.
Le protesi sono state caricate su due furgoni che si uniranno al convoglio di Viva Palestina che oggi pomeriggio parte dal porto di Ancona e che è promosso anche da una ong inglese di medici, Mobile International Surgical Team Mist).
Il convoglio passerà da Grecia, Turchia, Siria, Giordania per unirsi alla fine dell’anno alla manifestazione internazionale “Gaza Freedom March”, al varco di Rafah, a un anno esatto dall’attacco di Israele su Gaza.
Al valico sarà presente l’Associazione Urgenza Sanitaria Gaza, sia in adesione alla Marcia, sia per la consegna del materiale.

AIUTATECI A DIFFONDERE E SOSTENERE – INIZIATIVA ITALIANA PER GAZA

Gaza è sotto assedio brutale oramai da più di 2 anni. A seguito dei bombardamenti da parte di Israele (Dic-Gen scorso), Gaza è un cumulo di macerie, non ha un’economia, una moneta propria, la disoccupazione è salita all’80% perché l’assedio vieta l’ingresso e l’uscita dell’80% delle merci causando la chiusura delle industrie, del commercio e il crollo dell’economia. La sopravvivenza degli abitanti di Gaza dipende interamente dagli aiuti umanitari. L’esercito Israeliano spara continuamente sui contadini lungo la buffer zone di confine, la marina Israeliana spara sui pescatori che si recano a pescare all’interno delle acque territoriali di Gaza. L’assedio continua e Israele vieta l’ingresso ad ogni tipo di materiale da ricostruzione. Questo si chiama olocausto.

Fermiamolo, aderendo, sostenendo e informando sulle iniziative internazionali a sostegno della libertà e dei diritti umani della Palestina, violati da Israele.

(vi invitiamo a vedere i due video testimonianza di due volontari da Gaza : Ewa Jasievitcz e Vittorio Arrigoni)

FREEDOM MARCH : 27 DICEMBRE 2009 . Da varie parti del mondo partono convogli umanitari per forzare il blocco disumano di Gaza. Parteciperanno anche Nelson Mandela e Jimmy Carter.

Il link della freedom march è questo : http://www.msplinks.com/MDFodHRwOi8vd3d3LmdhemFmcmVlZG9tbWFyY2gub3JnLw==

Potete trovare informazioni in italiano nel blog di Vik (Vittorio Arrigoni) :
http://guerrillaradio.iobloggo.com/1831/gaza-freedom-march

INIZIATIVA ITALIANA CHE PARTECIPA ALLA FREEDOM MARCH
Urgenza Sanitaria Gaza è nata a Genova in quei 22 giorni di orrore, dei bombardamenti Israeliani su Gaza (27dicembre 08-18 gennaio 09), per portare solidarietà e aiuto dal basso al popolo palestinese, mentre il silenzio complice delle istituzioni europee permetteva lo scempio sulla popolazione inerte.

La prima missione, di due mesi, ha portato ad una collaborazione con l’Ospedale Al Awda di Jabalia.

La prossima missione porterà a Gaza una cospicua donazione di protesi ortopediche al fine di sostenere il Sistema Sanitario di Gaza, duramente colpito dall’assedio.

Urgenza Sanitaria Gaza aderirà alla Manifestazione Internazionale a Rafah (Sinai) del 27 Dicembre 2009 Gaza Freedom March e alla carovana Viva Palestina, guidata da George Galloway che, dall’Inghilterra, passando per Italia e Grecia, attraverserà in Dicembre il Medio Oriente per portare mezzi e viveri e forzare il disumano assedio.